Martinetti piatti

Codici di riferimento: L100

I martinetti piatti sono essenzialmente costituiti da un piatto idraulico di forma semicircolare o eccentrico, formato da due lamine metalliche saldate sul loro perimetro e dotato di due tubicini di collegamento.

I tubicini vengono collegati uno alla pompa manuale e l’altro ad un secondo martinetto o ad un trasduttore di pressione.

I martinetti piatti sono disponibili in varie forme e dimensioni: a richiesta possono essere forniti di dimensioni customizzate.

La pompa manuale viene fornita completa di manometro per il controllo della pressione dell’olio. E’ disponibile come accessorio uno speciale kit di collegamento per trasduttori di pressione elettrici o a corda vibrante che permette il monitoraggio automatizzato dei martinetti.

I trasduttori di pressione resistivi derivano dalla tecnologia a pellicola fine e utilizzano le caratteristiche piezo-resistive di un particolare inchiostro. I resistori, creati utilizzando tecniche di stampa serigrafica, vengono deposistati su un diaframma ceramico deformabile per formare la matrice del sensore. I cambiamenti di sforzi derivati dal carico esterno applicato al diaframma ceramico sono letti come cambiamenti della resistenza.
Il segnare elettrico in uscita è direttamente proporzionale allo sforzo applicato al diaframma; tale diaframma è in materiale ceramico quindi chimicamente inerte e con caratteristiche meccaniche praticamente perfette. I resistori serigrafati vengono depositati sul diaframma a formare un ponte di Wheastone a 4 resistori.
Un voltaggio di eccitazione fisso è applicato ad una delle diagonali del circuito. Lo sforzo subito dal diaframma cambierà i valori dei singoli resistori all’interno del ponte di Wheatstone causando uno sbilanciamento dei ponti. Questo sbilanciamento produce un segnale in uscita dell’altra diagonale del ponte di Wheatstone, direttamente proporzionale allo stress applicato.
Una scheda elettronica appositamente progettata da Sisgeo converte questo segnale in 4-20mA, adatto per la trasmissione su lunga distanza.

Il trasduttore a corda vibrante è essenzialmente composto da un filo tensionato alle due estremità, libero di vibrare alla sua frequenza naturale. La frequenza di vibrazione varia secondo la tensione del filo, cioè a seconda dei piccoli movimenti relativi tra le due estremità.
I trasduttori a corda vibrante hanno come segnale in uscita la frequenza di oscillazione delle corda, perciò è necessario utilizzare centraline e datalogger in grado di sollecitare la corda e leggerne la frequenza di oscillazione.
I trasduttori a corda vibrante SISGEO utilizzano il metodo “pluck and read” non quello “auto risonante”. Questo significa che quando la centralina/datalogger sollecita il filo, si crea un’attrazione magnetica e il filo inizia a vibrare. La vibrazione causa una tensione alternata della stessa frequenza di quella naturale del filo. Il segnale di tensione è trasmesso e letto dalla centralina/datalogger.
I trasduttori a corda vibrante sono storicamente riconosciuti come adatti ad applicazioni a lungo termine perché dotati di grande stabilità nel tempo.

Centraline di misura compatibili

Scheda tecnica

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