Piezometri ad infissione

Codici di riferimento: PK45I, P235I

SONO COSTITUITI DA UN SENSORE DI PRESSIONE ALLOGGIATO IN UN CORPO CILINDRICO IN ACCIAIO CON UNA PUNTA ADATTA AD ESSERE SPINTA IN TERRENI SOFFICI CON SONDE O PENETROMETRI.

Il diametro della punta, più grande del corpo dello strumento, previene l’insorgere di pericolose sovrapressioni che potrebbero danneggiare il sensore stesso.

APPLICAZIONI

• Pressione interstiziale in terreni soffici
Dighe e riempimento di argini
• Attività di disidratazione
• Siti con pendii naturali o tagliati
• Scavi profondi
• Muri diaframmi

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

• La lunghezza del cavo non influisce sulla lettura
• Lunga durata e affidabilità
• Protezione da sovratensione incorporata (solo cavo vibrante)
• Sensore di temperatura integrato
Monitoraggio dinamico della pressione interstiziale (solo piezoresistivo)

I trasduttori di pressione resistivi derivano dalla tecnologia a pellicola fine e utilizzano le caratteristiche piezo-resistive di un particolare inchiostro. I resistori, creati utilizzando tecniche di stampa serigrafica, vengono deposistati su un diaframma ceramico deformabile per formare la matrice del sensore. I cambiamenti di sforzi derivati dal carico esterno applicato al diaframma ceramico sono letti come cambiamenti della resistenza.
Il segnare elettrico in uscita è direttamente proporzionale allo sforzo applicato al diaframma; tale diaframma è in materiale ceramico quindi chimicamente inerte e con caratteristiche meccaniche praticamente perfette. I resistori serigrafati vengono depositati sul diaframma a formare un ponte di Wheastone a 4 resistori.
Un voltaggio di eccitazione fisso è applicato ad una delle diagonali del circuito. Lo sforzo subito dal diaframma cambierà i valori dei singoli resistori all’interno del ponte di Wheatstone causando uno sbilanciamento dei ponti. Questo sbilanciamento produce un segnale in uscita dell’altra diagonale del ponte di Wheatstone, direttamente proporzionale allo stress applicato.
Una scheda elettronica appositamente progettata da Sisgeo converte questo segnale in 4-20mA, adatto per la trasmissione su lunga distanza.

Il trasduttore a corda vibrante è essenzialmente composto da un filo tensionato alle due estremità, libero di vibrare alla sua frequenza naturale. La frequenza di vibrazione varia secondo la tensione del filo, cioè a seconda dei piccoli movimenti relativi tra le due estremità.
I trasduttori a corda vibrante hanno come segnale in uscita la frequenza di oscillazione delle corda, perciò è necessario utilizzare centraline e datalogger in grado di sollecitare la corda e leggerne la frequenza di oscillazione.
I trasduttori a corda vibrante SISGEO utilizzano il metodo “pluck and read” non quello “auto risonante”. Questo significa che quando la centralina/datalogger sollecita il filo, si crea un’attrazione magnetica e il filo inizia a vibrare. La vibrazione causa una tensione alternata della stessa frequenza di quella naturale del filo. Il segnale di tensione è trasmesso e letto dalla centralina/datalogger.
I trasduttori a corda vibrante sono storicamente riconosciuti come adatti ad applicazioni a lungo termine perché dotati di grande stabilità nel tempo.

Centraline di misura compatibili

Scheda tecnica

Manuale

Faq

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